Laboratorio criminale e legalità, dialoghi con Marco Omizzolo alla Festa dell’Unità di Formello

Laboratorio criminale e legalità, dialoghi con Marco Omizzolo alla Festa dell’Unità di Formello

Laboratorio criminale e legalità, dialoghi con Marco Omizzolo alla Festa dell’Unità di Formello

 In LABORATORIO CRIMINALE”, MARCO OMIZZOLO, giornalista, sociologo, docente di Sociopolitologia delle migrazioni ed esperto di mafie e migrazioni, RACCONTA IL PROGETTO POLITICO DELL’ITALIANISSIMA MAFIA DI ORIGINE ROM. Con Roberto Lessio, giornalista, esperto di ambiente e attivista ambientale, ha scritto “Laboratorio criminale”. Il volume è una lunga indagine sulle origini della mafia rom,”ma italianissima”, come spiega Marco Omizzolo.

Sabato 16 settembre, nei giardini comunali di Formello, nell’ambito della Festa dell’Unità di Formello, si è parlato di criminalità organizzata, Legalità, cultura e giustizia socliale con Marco Omizzolo, Marino Bisso giornalista Rete NoBavaglio, Aldo Galli e Chiara Polcaro, presidente e segretaria della Sezione ANPI Giacomo Matteotti. A introdurre il dibattito è stato Andrea Franciosi segretario Pd Formello. Oltre all’analisi dell’assedio criminale nel Lazio e nei comuni alle porte di Roma Nord, e delle recenti inchieste che hanno toccato la Valle del Tevere e anche Formello, si è parlato delle risposte da dare alla diffusione della malavita organizzata e al welfare mafioso creato in sostituzione a quello dello Stato: risposte che non possono trascendere dalla giustizia sociale, lavoro, rispetto dei diritti e da nuove forme di mutualismo sociale per combattere le diseguaglianze.

Attraverso gli strumenti di un particolare giornalismo di inchiesta, che si cala nel territorio e nei fatti, Omizzolo e Lessio hanno ricostruito la genesi dell’organizzazione criminale stanziata e formata prevalentemente a Roma, ma anche in provincia di Latina.

Marco Omizzolo e Roberto Lessio hanno acceso i riflettori su uno dei clan emergenti nel Lazio. E le coperture politiche ai vertici di Fratrlli d’Italia e ambirnti drlle tifoserie organizzate di Latina. Un lavoro di ricerca e denuncia che ha comportato anche minacce.

“Questa organizzazione mafiosa – spiegano Omizzolo e Lessio – si è diffusa senza incontrare ostacoli, coperta da una grave sottovalutazione da parte delle istituzioni e della cittadinanza. Attraverso questo strano laboratorio sociale, il clan mafioso ha già eletto un proprio rappresentante nel Parlamento italiano, mentre l’esperimento criminale in corso prevede una costante crescita del consenso, lo stato di subordinazione e omertà della popolazione e l’accondiscendenza di parte della politica. Con poche eccezioni”.

Nelle 208 pagine del libro, gli autori ripercorrono la genesi e l’ascesa del clan Casamonica-Di Silvio, la capacità di questa mafia di attrarre consenso sociale attraverso la costruzione di un welfare opaco: le attività economiche, le operazioni finanziarie, la gestione di esercizi commerciali, il gioco d’azzardo e le attività immobiliari. Ne viene fuori un quadro variopinto e capace di restituire la complessità di un sistema che punta a fare soldi, ma soprattutto ad avere un riconoscimento sociale e politico.


Pubblicato da Bella Ciao

Bella Ciao la voce degli antifascisti / Rete Anpi Flaminia Tiberina